Paolo Uccello, Natività
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Title
Paolo Uccello, Natività
Fototeca Volpe Item Type Metadata
Tipologia dell'oggetto
Soggetto
Natività
Adorazione del Bambino
Adorazione del Bambino
Localizzazione
Bologna (BO), chiesa di San Martino, prima cappella della navata sinistra, già Marescotti
Altre Localizzazioni
Bologna (BO), chiesa di San Martino, parete orientale della attuale sacrestia, già oratorio o aula di una confraternita
Cronologia
sec. XV, 1437 (Volpe 1980)
Motivazione della cronologia
Data incisa sull’arriccio (apocrifa)
Altre datazioni
1431 (Parronchi 1981; Lollini 1994; Negro 1998)
Autore
Paolo di Dono detto Paolo Uccello (1397-1475) (Volpe 1980)
Motivazione dell'attribuzione
Bibliografia
Firma incisa, lacunosa, sotto il basamento (D'Amico 1981; Breveglieri 1997)
Firma incisa, lacunosa, sotto il basamento (D'Amico 1981; Breveglieri 1997)
Altre Attribuzioni
Francesco del Cossa (Anonimo 1979)
Committenza
I gravi danni dei lavori del 1960 hanno impedito un riconoscimento certo delle figure in primo piano, ma alcuni studiosi hanno ipotizzato possano rappresentare i committenti. (D'Amico 1981; Borsi 1992; Hudson 2008; Minardi 2017).
L'ipotesi più recente è stata proposta dallo studioso Antonio Buitoni, il quale riconosce nella figura inginocchiata nell'angolo destro dell'affresco Carlo da Saliceto, un componente della famiglia di giuristi bolognesi da Saliceto, che già dal Trecento abitavano vicino al convento carmelitano di San Martino. Carlo ricoprì l'incarico di podestà e capitano del Comune di Siena e nel Duomo della città venne seppellito nel 1437. Inoltre, Fileno della Tuata nella sua Istoria ricorda che Carlo fu inviato a Firenze con una delegazione bolognese per convincere il Papa Eugenio IV a trasferirsi a Bologna.
Per i suoi numerosi rapporti con il mondo toscano è ipotizzabile che Carlo sia l'uomo inginocchiato nell'affresco. (Buitoni 2023)
L'ipotesi più recente è stata proposta dallo studioso Antonio Buitoni, il quale riconosce nella figura inginocchiata nell'angolo destro dell'affresco Carlo da Saliceto, un componente della famiglia di giuristi bolognesi da Saliceto, che già dal Trecento abitavano vicino al convento carmelitano di San Martino. Carlo ricoprì l'incarico di podestà e capitano del Comune di Siena e nel Duomo della città venne seppellito nel 1437. Inoltre, Fileno della Tuata nella sua Istoria ricorda che Carlo fu inviato a Firenze con una delegazione bolognese per convincere il Papa Eugenio IV a trasferirsi a Bologna.
Per i suoi numerosi rapporti con il mondo toscano è ipotizzabile che Carlo sia l'uomo inginocchiato nell'affresco. (Buitoni 2023)
Materia e tecnica
Intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
Misure
350 x 237 cm
Restauri
Due restauri condotti da Carlo Tarozzi e Silvia Baroni tra l'autunno del 1978 e l'inverno del 1980
Commento storico-critico
L’affresco della Natività o Adorazione del Bambino venne scoperto casualmente sotto un antico scialbo nel 1977 nella parete orientale della attuale sagrestia della chiesa di San Martino Maggiore a Bologna e fino a quando Carlo Volpe non propose il nome di Paolo Uccello, si susseguirono proposte attributive che convergevano tutte sul nome dell’artista ferrarese Francesco del Cossa. Unica testimonianza scritta di questa attribuzione errata è l’articolo non firmato nella rivista dell’IBC dell’ottobre del 1979 “Un affresco di Francesco del Cossa nella chiesa di S. Martino a Bologna”. Volpe, attribuendo la paternità dell’affresco a Paolo Uccello, mette in luce i rapporti tra il primo Rinascimento fiorentino e la cultura bolognese, ancora dominata dall’esperienza del Tardogotico.
Purtroppo, le pessime condizioni dell'affresco, dovute a un intervento di idraulica degli anni 60 del 900, non permettono una chiara lettura stilistica dell'opera. I restauratori che curarono l'intervento di stacco e pulitura, Silvia Baroni e Carlo Tarozzi, notarono un data scritta sull'arriccio dell'intonaco, 1437 (o 1431, l'ultimo numero desta ancora molti problemi tra gli studiosi), e il possibile frammento di firma «PA» e «PINS», che potrebbe essere integrata come «PAULI UGIELI PINSIT» e così costituire una perduta firma del pittore. La data 1437 è più plausibile a livello stilistico e ben si accorda alle opere attestate in quegli anni: la cornice dell’affresco a punte di diamante prospettiche ricorda il cassettonato del Monumento a Giovanni Acuto e la capanna leggermente in prospettiva dal basso con l’asta di sostegno in perpendicolare, che dimostra un sapiente uno della prospettiva, è identica a quella della predella di Quarate, entrambe opere del terzo decennio (Mazzalupi 2013).
Oltre alla testimonianza della data, la composizione prospettica, le proporzioni monumentali delle due figure che chiudono la scena ad emiciclo, probabilmente i due committenti, e la figura dell’erculeo bambino modellata su quella della tavola di Sant’Anna Metterza di Masaccio permettono di riesaminare l’opera giovanile di Paolo Uccello e di inserire il pittore tra quella eletta schiera di artisti che per primi assorbirono la lezione masaccesca, scartando l’ingiusta opinione che Longhi proponeva del “curricolo ritardatissimo” del pittore (Volpe 1980).
Unico ricordo di un mondo fiabesco e tardogotico sono i tre personaggi dei Magi sullo sfondo che tradiscono la dimensione masaccesca, ma che si ritrovano simili anche in altre opere del pittore, come le due figure in primo piano nell'affresco della Presentazione di Maria al tempio nel duomo di Prato.
Purtroppo, le pessime condizioni dell'affresco, dovute a un intervento di idraulica degli anni 60 del 900, non permettono una chiara lettura stilistica dell'opera. I restauratori che curarono l'intervento di stacco e pulitura, Silvia Baroni e Carlo Tarozzi, notarono un data scritta sull'arriccio dell'intonaco, 1437 (o 1431, l'ultimo numero desta ancora molti problemi tra gli studiosi), e il possibile frammento di firma «PA» e «PINS», che potrebbe essere integrata come «PAULI UGIELI PINSIT» e così costituire una perduta firma del pittore. La data 1437 è più plausibile a livello stilistico e ben si accorda alle opere attestate in quegli anni: la cornice dell’affresco a punte di diamante prospettiche ricorda il cassettonato del Monumento a Giovanni Acuto e la capanna leggermente in prospettiva dal basso con l’asta di sostegno in perpendicolare, che dimostra un sapiente uno della prospettiva, è identica a quella della predella di Quarate, entrambe opere del terzo decennio (Mazzalupi 2013).
Oltre alla testimonianza della data, la composizione prospettica, le proporzioni monumentali delle due figure che chiudono la scena ad emiciclo, probabilmente i due committenti, e la figura dell’erculeo bambino modellata su quella della tavola di Sant’Anna Metterza di Masaccio permettono di riesaminare l’opera giovanile di Paolo Uccello e di inserire il pittore tra quella eletta schiera di artisti che per primi assorbirono la lezione masaccesca, scartando l’ingiusta opinione che Longhi proponeva del “curricolo ritardatissimo” del pittore (Volpe 1980).
Unico ricordo di un mondo fiabesco e tardogotico sono i tre personaggi dei Magi sullo sfondo che tradiscono la dimensione masaccesca, ma che si ritrovano simili anche in altre opere del pittore, come le due figure in primo piano nell'affresco della Presentazione di Maria al tempio nel duomo di Prato.
Documentazione fotografica
Bibliografia
Anonimo, Un affresco di Francesco del Cossa nella chiesa di S. Martino a Bologna, in "IBC Informazioni", II, ottobre, 1979, pp. 88-89;
C. Volpe, Paolo Uccello a Bologna, in "Paragone", XXXI, 365, luglio 1980, p. 3-28, ora in La pittura nell'Emilia e nella Romagna, raccolta di scritti sul trecento e quattrocento, a cura di D. Benati, L. Peruzzi, Artioli Editore, Modena 1993, pp. 102-123;
A. Parronchi, Paolo Uccello ritrovato a Bologna, in "Il Resto del Carlino", 3/1/1981;
A. Parronchi, Paolo Uccello "segnalato" per la prospettiva e animali, in "Michelangelo", X, 1981, 34, pp. 25-36: 25;
R. D'Amico, Conoscenza e conservazione. Attività di catalogo e restauro nelle Chiese della città e della Diocesi di Bologna, Ed. Alfa, Bologna 1981, pp. 51-61;
A. Padoa Rizzo, Paolo Uccello. Catalogo completo, Cantini, Firenze 1991, pp. 64-65, cat. 8;
F. Borsi e S. Borsi, Paolo Uccello, Leonardo, Milano 1992, pp. 307-308, cat. 13;
B. Breveglieri, Il volgare nelle scritture esposte bolgognesi. Memorie di costruziolni e opere d'arte, in "Visibile parlare". Le scritture esposte nei volgari italani dal Medioevo al Rinascimento, a cura di C. Ciociola, atti del convegno internazinale di studi (Cassino-Montecassino, 26 ottobre-28 ottobre 1992), E.S.I., Napoli 1997, pp. 73-99: 89-90 n. 39;
M. Medica, L'ombra di Piero a Bologna. La pittura e la miniatura tra sesto e settimo decennio del Quattrocento, in La croce dipinta di Marco Zoppo e la cultura prefrancescana a Bologna, a cura di D. Biagi Maino, M. Medica, Edisai Edizioni, Ferrara 2007, pp. 3-22: 3;
H. Hudson, Paolo Uccello: artist of the Florentine Renaissance Republic, VDM Verlag Dr. Müller, Saarbrücken 2008, pp.7-33;
G. A. Calogero, Volpe e il rinascimento bolognese, in Igino Benvenuto Supino e Carlo Volpe in dialogo con le arti, a cura di M. Pigozzi, Edizioni TIP.LE.CO., Piacenza 2012, pp. 110-121: 114-116;
G. A. Calogero, in Le immagini della ricerca, Igino Benvenuto Supino e Carlo Volpe in dialogo con le arti, a cura di M. Pigozzi, Igino Benvenuto Supino e Carlo Volpe in dialogo con le arti, Edizioni TIP.LE.CO., Piacenza 2012, pp. 47-51;
M. Mazzalupi, Un caso di metodo: gli affreschi di Prato e la giovinezza di Paolo Uccello in Da Donatello a Lippi. Officina pratese, catalogo di mostra (Certaldo, Museo di Palazzo Pretorio), a cura di A. De Marchi, C. Gnoni Mavarelli, Skira, Milano 2013, pp. 65-75: 67, 73 n. 9;
M. Minardi, Paolo Uccello, 24 ore cultura, Milano 2017, pp. 145-153;
A. Bacchi, Paolo Uccello a Bologna ovvero Carlo Volpe e Roberto Longhi in dialogo, in "Strenna storica bolognese", 71, 2021, pp. 7-14;
A. Buitoni, Nuove proposte su Paolo Uccello a Bologna, in Archivi, storia, arte a Bologna: per Mario Fanti, a cura di P. Foschi, M. Giansante, A. Mazza, BUP, Bologna 2023, pp. 381-392: 385-386.
C. Volpe, Paolo Uccello a Bologna, in "Paragone", XXXI, 365, luglio 1980, p. 3-28, ora in La pittura nell'Emilia e nella Romagna, raccolta di scritti sul trecento e quattrocento, a cura di D. Benati, L. Peruzzi, Artioli Editore, Modena 1993, pp. 102-123;
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A. Parronchi, Paolo Uccello "segnalato" per la prospettiva e animali, in "Michelangelo", X, 1981, 34, pp. 25-36: 25;
R. D'Amico, Conoscenza e conservazione. Attività di catalogo e restauro nelle Chiese della città e della Diocesi di Bologna, Ed. Alfa, Bologna 1981, pp. 51-61;
A. Padoa Rizzo, Paolo Uccello. Catalogo completo, Cantini, Firenze 1991, pp. 64-65, cat. 8;
F. Borsi e S. Borsi, Paolo Uccello, Leonardo, Milano 1992, pp. 307-308, cat. 13;
B. Breveglieri, Il volgare nelle scritture esposte bolgognesi. Memorie di costruziolni e opere d'arte, in "Visibile parlare". Le scritture esposte nei volgari italani dal Medioevo al Rinascimento, a cura di C. Ciociola, atti del convegno internazinale di studi (Cassino-Montecassino, 26 ottobre-28 ottobre 1992), E.S.I., Napoli 1997, pp. 73-99: 89-90 n. 39;
M. Medica, L'ombra di Piero a Bologna. La pittura e la miniatura tra sesto e settimo decennio del Quattrocento, in La croce dipinta di Marco Zoppo e la cultura prefrancescana a Bologna, a cura di D. Biagi Maino, M. Medica, Edisai Edizioni, Ferrara 2007, pp. 3-22: 3;
H. Hudson, Paolo Uccello: artist of the Florentine Renaissance Republic, VDM Verlag Dr. Müller, Saarbrücken 2008, pp.7-33;
G. A. Calogero, Volpe e il rinascimento bolognese, in Igino Benvenuto Supino e Carlo Volpe in dialogo con le arti, a cura di M. Pigozzi, Edizioni TIP.LE.CO., Piacenza 2012, pp. 110-121: 114-116;
G. A. Calogero, in Le immagini della ricerca, Igino Benvenuto Supino e Carlo Volpe in dialogo con le arti, a cura di M. Pigozzi, Igino Benvenuto Supino e Carlo Volpe in dialogo con le arti, Edizioni TIP.LE.CO., Piacenza 2012, pp. 47-51;
M. Mazzalupi, Un caso di metodo: gli affreschi di Prato e la giovinezza di Paolo Uccello in Da Donatello a Lippi. Officina pratese, catalogo di mostra (Certaldo, Museo di Palazzo Pretorio), a cura di A. De Marchi, C. Gnoni Mavarelli, Skira, Milano 2013, pp. 65-75: 67, 73 n. 9;
M. Minardi, Paolo Uccello, 24 ore cultura, Milano 2017, pp. 145-153;
A. Bacchi, Paolo Uccello a Bologna ovvero Carlo Volpe e Roberto Longhi in dialogo, in "Strenna storica bolognese", 71, 2021, pp. 7-14;
A. Buitoni, Nuove proposte su Paolo Uccello a Bologna, in Archivi, storia, arte a Bologna: per Mario Fanti, a cura di P. Foschi, M. Giansante, A. Mazza, BUP, Bologna 2023, pp. 381-392: 385-386.
Ente schedatore
Laboratorio 2024
Compilatori
Emma Squartini, Sofia Zanardi
Responsabili
Gianluca Del Monaco
Files
Collection
Citation
“Paolo Uccello, Natività,” La fototeca di Carlo Volpe: l'officina del conoscitore, accessed December 10, 2024, https://laboratorio2024.omeka.net/items/show/4.