Ambrogio Lorenzetti, Sant'Antonio Abate
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Fototeca Volpe Item Type Metadata
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Allievo di Ambrogio Lorenzetti (Rowley 1958)
Materia e tecnica
Misure
Commento storico-critico
La tavoletta con Sant’Antonio Abate costituisce – insieme a quella speculare raffigurante San Massimino (a sinistra) e all’altra con il Compianto sul Cristo morto (al centro) – lo scomparto laterale destro della predella pertinente allo smembrato Polittico n. 77 di Ambrogio Lorenzetti della Pinacoteca Nazionale di Siena, un’importante macchina d’altare formata da cinque pannelli principali sui quali sono rappresentati la Madonna col Bambino (al centro), Santa Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista (a sinistra) e Santa Marta e San Giovanni Battista (a destra). Per tale complesso, pervenuto nei primi dell’Ottocento all’Istituto di Belle Arti di Siena dal locale Monastero delle Clarisse di Santa Petronilla fuori Porta Camollìa, è stata proposta, stante la presenza della Maddalena in posizione d’onore e dell’abito agostiniano indossato dal San Massimino, un’originaria collocazione in un altro monastero femminile di Siena, quello delle Agostiniane di Santa Maria Maddalena fuori Porta Tufi.
La vicenda critica del dipinto, al pari di quella del San Massimino, appare segnata dalla loro estromissione dall’insieme del polittico avvenuta agli inizi dell’Ottocento. Dopo aver goduto, sin dalla seconda metà dello stesso secolo, dell’attribuzione ad Ambrogio (Cavalcaselle-Crowe 1885; Catalogo 1909; Perkins 1928), quantunque si fosse già persa la memoria dell’originaria provenienza dal Polittico n. 77, la tavola è stata riferita da Brandi (1933) a un anonimo seguace del maestro senese, autore dell’Incoronazione della Vergine nella chiesa di Sant’Agostino a Montefalco, da lui stesso denominato “Maestro di Montefalco”. Tale indicazione è stata generalmente accolta dalla critica successiva, con la sola eccezione di Carlo Volpe (1951) che ascrive il San Massimino alla fase tarda della produzione del più giovane dei Lorenzetti. Ma è solo di recente, grazie a una serie di studi specificamente dedicati al Polittico n. 77 (Schmidt 2005, Norman 2007, Zappasodi 2013, M.M. Mascolo in Ambrogio Lorenzetti 2017) e al conseguente reintegro dei due pannelli nello stesso complesso, che si sono potuti ricondurre in maniera definitiva il Sant’Antonio Abate e il San Massimino alla mano dell’artista toscano negli anni intorno al 1342-1344.
Documentazione fotografica
Bibliografia
Catalogo della galleria del R. Istituto Provinciale di Belle Arti in Siena, Tipografia all'insegna dell'ancora, Siena 1909, p. 37;
F.M. Perkins, Nuovi appunti sulla Galleria di Belle Arti di Siena, in "La Balzana", n.s., II, 5, 1928, pp. 143-161: 149-150;
B. Berenson, Italian pictures of the Renaissance. a list of the principal artists and their works with an index of places, Clarendon Press, Oxford 1932, pp. 290-292;
C. Brandi, La regia Pinacoteca di Siena, La libreria dello Stato, Roma 1933, pp. 142-143;
C. Volpe, Ambrogio Lorenzetti e le congiunzioni fiorentine-senesi nel quarto decennio del Trecento, in "Paragone", II, 13, 1951, pp. 40-52: 51-52;
G. Rowley, Ambrogio Lorenzetti, I, Princeton University Press, Princeton, N.J. 1958, pp. 40-42;
V. M. Schmidt, La Santa coi fiori. Sul polittico di Ambrogio Lorenzetti della chiesa di Santa Petronilla, in "Prospettiva", 119-120, 2005, pp. 88-94;
D. Norman, A Case of Mistaken Identity: Ambrogio Lorenzetti’s Saint Dorothy from the Church of Santa Petronilla, Siena, in "Zeitschrift für Kunstgeschichte", LXX, 3, 2007, pp. 297-324;
E. Zappasodi, Ambrogio Lorenzetti "huomo di grande ingegno": un polittico fuori canone e due tavole dimenticate, in "Nuovi Studi", XVIII, 19, 2013, pp. 5-22;
Ambrogio Lorenzetti, a cura di A. Bagnoli, R. Bartalini, M. Seidel, catalogo della mostra (Siena, 22 ottobre 2017 - 21 gennaio 2018), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2017, pp. 322-333.
Ente schedatore
Compilatori
Rosario Leuzzi, Anna Sofia Desideri