Ambrogio Lorenzetti, Maestà
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Title
Ambrogio Lorenzetti, Maestà
Fototeca Volpe Item Type Metadata
Tipologia dell'oggetto
Soggetto
Localizzazione
Chiusdino, chiesa di San Galgano a Montesiepi, cappella, lunetta nord-est
Cronologia
XIV sec., 1334-1336 (Volpe 1951, Bartalini 2015)
Motivazione della cronologia
bibliografia
Altre datazioni
1344-1346 (Argenziano 2014)
Autore
Ambrogio Lorenzetti (1290 circa -1349) (Perkins 1904)
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia
Altre Attribuzioni
Ambrogio e Pietro Lorenzetti e assistenti (Meiss 1970)
Seguace di Ambrogio Lorenzetti (Brandi 1935-1936)
Seguace di Ambrogio Lorenzetti (Brandi 1935-1936)
Committenza
Ristoro di Orlando, attestato fino al 1318, il quale ricevette dalla abbazia di San Galgano un possedimento chiamato Salvatella (Libanori 1645; Luchs 1977; Dunlop 2000; Bartalini 2015; Siedel 2017);
Cardinale Stefano da Ceccano (Libanori 1645);
Vanni di Messer Toso di Salimbeni (Canestrelli 1896; Norman 1993);
Cardinale Stefano da Ceccano (Libanori 1645);
Vanni di Messer Toso di Salimbeni (Canestrelli 1896; Norman 1993);
Materia e tecnica
affresco
Misure
301 x 441 cm
Restauri
Leonetto Tintori con la Fondazione Ercole Varzi nel 1966 : i dipinti furono strappati, puliti e consolidati nella loro sede. vennero ritrovate le sinopie (Borsook 1969);
Massimo Gavazzi dal 2015 al 2017 (Seidel 2017).
Massimo Gavazzi dal 2015 al 2017 (Seidel 2017).
Commento storico-critico
La Maestà della lunetta centrale fa parte del ciclo di affreschi della cappella dedicata a San Galgano che venne addossata a metà XIV secolo alla chiesa rotonda romanica di San Galgano sul Monte Siepi. A lungo la cappella fu considerata una rovina della prima metà del Trecento (Borsook 1969), ma l'attribuzione della Maestà al pittore senese Ambrogio Lorenzetti nel 1904 (Perkins 1904) suscitò grande interesse che portò allo studio degli altri affreschi di tutta la cappella e all’imponente lavoro di restauro di tutte le parti decorative, che si concluse con il ritrovo di alcune sinopie (Tintori 1966). Dopo la proposta di Perkins, la paternità al pittore senese fu sostenuta da quasi tutti gli studiosi, eccetto piccole modifiche che furono proposte da Brandi nel 1935 e da Meiss nel 1970.
Ciò che invece creò maggiori problemi fu l’interpretazione iconografica: il testo di Eva Borsook (1969) rimane ancora oggi l’opera più completa per l’iconografia del ciclo di affreschi, insieme saggio di Max Seidel e Serena Calamai per la mostra a Siena del 2018, che, a livello cronologico, rappresenta il contributo più aggiornato. Nella lunetta viene rappresentata la Vergine assisa in trovo con il Bambino, circondati da una schiera di angeli, santi, apostoli e virtù; al centro nel registro più basso della composizione giace Eva, la quale, ricoperta da una pelliccia di capra, tiene in mano un ramo di fico sotto il quale sbuca un serpente.
Come narrato nella visione onirica di san Galgano, l'iconografia della Madonna è quella della Regina Coeli, ma i suoi attributi tipici di globo e scettro sono stati sostituiti dalla figura del Bambino. Con i primi restauri del 1966, infatti, si nota come la figura del bambino sia stata dipinta successivamente su una toppa di intonaco che copriva la versione originale della madonna con scettro e globo; Gundal ipotizza che il cambio di iconografia sia dovuto alla maggiore popolarità della Vergine-Madre rispetto alla visione più austera della Vergine-Regina nel corso del Trecento. Tale cambiamento stilistico spiega la presenza dello strano terzo braccio della Madonna. L’iconografia tipica della teologia medievale di Maria-Eva con il significato di Redenzione della prima sul Peccato della seconda si esplica anche nel cartiglio che Eva tiene in mano, che gli ultimi restauri di Gavazzi hanno permesso di leggere correttamente (Gundal 1966; Siendel 2017). Ai lati della Madonna vengono rappresentati quattro dei dodici apostoli, due figure femminili identificate come la Caritas e la Misericordia (Rowley 1958) e un Papa all’estrema sinistra con tiara e guanti papali il quale, non presentando alcun attributo distintivo, può essere sia Lucio III, che canonizzò Galgano, sia Urbano III, entrambi citati da Libanori nella Vita del santo (Libanori 1645).
Ciò che invece creò maggiori problemi fu l’interpretazione iconografica: il testo di Eva Borsook (1969) rimane ancora oggi l’opera più completa per l’iconografia del ciclo di affreschi, insieme saggio di Max Seidel e Serena Calamai per la mostra a Siena del 2018, che, a livello cronologico, rappresenta il contributo più aggiornato. Nella lunetta viene rappresentata la Vergine assisa in trovo con il Bambino, circondati da una schiera di angeli, santi, apostoli e virtù; al centro nel registro più basso della composizione giace Eva, la quale, ricoperta da una pelliccia di capra, tiene in mano un ramo di fico sotto il quale sbuca un serpente.
Come narrato nella visione onirica di san Galgano, l'iconografia della Madonna è quella della Regina Coeli, ma i suoi attributi tipici di globo e scettro sono stati sostituiti dalla figura del Bambino. Con i primi restauri del 1966, infatti, si nota come la figura del bambino sia stata dipinta successivamente su una toppa di intonaco che copriva la versione originale della madonna con scettro e globo; Gundal ipotizza che il cambio di iconografia sia dovuto alla maggiore popolarità della Vergine-Madre rispetto alla visione più austera della Vergine-Regina nel corso del Trecento. Tale cambiamento stilistico spiega la presenza dello strano terzo braccio della Madonna. L’iconografia tipica della teologia medievale di Maria-Eva con il significato di Redenzione della prima sul Peccato della seconda si esplica anche nel cartiglio che Eva tiene in mano, che gli ultimi restauri di Gavazzi hanno permesso di leggere correttamente (Gundal 1966; Siendel 2017). Ai lati della Madonna vengono rappresentati quattro dei dodici apostoli, due figure femminili identificate come la Caritas e la Misericordia (Rowley 1958) e un Papa all’estrema sinistra con tiara e guanti papali il quale, non presentando alcun attributo distintivo, può essere sia Lucio III, che canonizzò Galgano, sia Urbano III, entrambi citati da Libanori nella Vita del santo (Libanori 1645).
Documentazione fotografica
Bibliografia
A. Libanori, Vita del glorioso S. Galgano eremita cistercense descritta dal P. D. Antonio Libanori Abbate di S. Bartolo di Ferrara, Siena 1645, pp. 23-24, 130;
A. Canestrelli, L'abbazia di S. Galgano, Fratelli Alinari Fondazione, Firenze 1896, pp. 2-4;
F. M. Perkins, Di alcune opere poco note di Ambrogio Lorenzetti, in "Rassegna d’Arte", IV, 1904, pp. 186-90;
G. Rowley, The Gotic Frescoes at Montesiepi, in "Art Studies", VII, 1929, pp. 106-127;
C. Brandi, Lo stile di Ambrogio Lorenzetti, in «La Critica d’Arte», I, 1935-36, pp. 61-68. (Riedito in Pittura a Siena nel Trecento, 1991);
C. Volpe, Ambrogio Lorenzetti e le congiunzioni fiorentine-senesi nel quarto decennio del Trecento, in "Paragone", II, 13, 1951, p. 40-52: 48, 52;
G. Rowley, Ambrogio Lorenzetti, Princeton University Press, Princeton 1958, vol. I, pp. 53-54, 132;
E. Guldan, Eva und Maria, eine Antithese als Bildmotiv, Böhlau Verlag, Graz 1966, pp. 130-133;
E. Borsook, Gli affreschi di Montesiepi, con annotazioni tecniche di Leonetto Tintori, Editrice Edam, Firenze 1969, pp. 9-17, pp. 21-26;
The Great Age of Fresco: Giotto to Pontormo. An Exhibition of Mural Paintings and Monumental Drawings, a cura di M. Meiss, catalogo di mostra (New York, Metropolitan Museum of Art, 28 settembre-19 novembre 1968), Metropolitan Museum of Art, New York 1970;
D. Norman, The Commition for the Frescoes at Montesiepi, in "Zeitschrift für Kunstgeschichte", LVI, 1993, pp. 289-300;
A. Dunlop, Once more on the patronage of Antonio Lorenzetti's Frescoes at St. Galgano Montesiepi, in "Zeitschrift fur Kunstgeschichte", LXIII, 2000, p. 397;
M. Bacci, Aspetti della committenza testamentaria di opere d'arte nella Siena del Due e Trecento, in Morire nel Medioevo. Il caso di Siena, a cura di S. Colucci, atti del convegno (Siena, 14-15 novembre 2002), in "Bullettino Senese di Storia Patria", CX, 2003, pp. 137-158;
R. Argenzianio, Il ciclo di Ambrogio Lorenzetti per la cappella di San Galgano a Montesiepi: l'iconogrfia della Maestà e dell'Annunciazione, in Speciosa Imago. L'iconografia di San Galgano dal XIII al XVIII secolo, a cura di A. Conti, NIE, Siena 2014, pp. 89-101;
R. Bartalini, Ambrogio Lorenzetti a Montesiepi. Sulla committenza e la cronologia degli affreschi della cappella di San Galgano, in "Prospettiva", 157-158, 2015, pp. 2-6;
Ambrogio Lorenzetti, a cura di A. Bagnoli, R. Bartalini, M. Seidel, catalogo della mostra (Santa Maria della Scala, Siena 22 ottobre 2017- 21 gennaio 2018), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2017, pp. 198-227.
A. Canestrelli, L'abbazia di S. Galgano, Fratelli Alinari Fondazione, Firenze 1896, pp. 2-4;
F. M. Perkins, Di alcune opere poco note di Ambrogio Lorenzetti, in "Rassegna d’Arte", IV, 1904, pp. 186-90;
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G. Rowley, Ambrogio Lorenzetti, Princeton University Press, Princeton 1958, vol. I, pp. 53-54, 132;
E. Guldan, Eva und Maria, eine Antithese als Bildmotiv, Böhlau Verlag, Graz 1966, pp. 130-133;
E. Borsook, Gli affreschi di Montesiepi, con annotazioni tecniche di Leonetto Tintori, Editrice Edam, Firenze 1969, pp. 9-17, pp. 21-26;
The Great Age of Fresco: Giotto to Pontormo. An Exhibition of Mural Paintings and Monumental Drawings, a cura di M. Meiss, catalogo di mostra (New York, Metropolitan Museum of Art, 28 settembre-19 novembre 1968), Metropolitan Museum of Art, New York 1970;
D. Norman, The Commition for the Frescoes at Montesiepi, in "Zeitschrift für Kunstgeschichte", LVI, 1993, pp. 289-300;
A. Dunlop, Once more on the patronage of Antonio Lorenzetti's Frescoes at St. Galgano Montesiepi, in "Zeitschrift fur Kunstgeschichte", LXIII, 2000, p. 397;
M. Bacci, Aspetti della committenza testamentaria di opere d'arte nella Siena del Due e Trecento, in Morire nel Medioevo. Il caso di Siena, a cura di S. Colucci, atti del convegno (Siena, 14-15 novembre 2002), in "Bullettino Senese di Storia Patria", CX, 2003, pp. 137-158;
R. Argenzianio, Il ciclo di Ambrogio Lorenzetti per la cappella di San Galgano a Montesiepi: l'iconogrfia della Maestà e dell'Annunciazione, in Speciosa Imago. L'iconografia di San Galgano dal XIII al XVIII secolo, a cura di A. Conti, NIE, Siena 2014, pp. 89-101;
R. Bartalini, Ambrogio Lorenzetti a Montesiepi. Sulla committenza e la cronologia degli affreschi della cappella di San Galgano, in "Prospettiva", 157-158, 2015, pp. 2-6;
Ambrogio Lorenzetti, a cura di A. Bagnoli, R. Bartalini, M. Seidel, catalogo della mostra (Santa Maria della Scala, Siena 22 ottobre 2017- 21 gennaio 2018), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2017, pp. 198-227.
Ente schedatore
Laboratorio 2024
Compilatori
Emma Squartini, Sofia Zanardi
Responsabili
Gianluca Del Monaco
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Collection
Citation
“Ambrogio Lorenzetti, Maestà,” La fototeca di Carlo Volpe: l'officina del conoscitore, accessed December 10, 2024, https://laboratorio2024.omeka.net/items/show/13.